MUSEO FRATELLI COZZI, UN MUSEO D’IMPRESA ATTENTO ALLE TEMATICHE DI GENERE

L’associazione tra donne e motori ha, da sempre, dato voce ad una cultura discriminatoria e stereotipata, ricca di luoghi comuni e spesso utilizzata per una comunicazione a livello di immagini denigratoria e non rispettosa della figura femminile.

I luoghi di cultura sono sempre più coinvolti nelle battaglie sociali, come la lotta alla violenza di genere: è il caso di un progetto fotografico denominato “Donne e motori? Gioie e basta”, che fino al 17 luglio sarà esposto a Palazzo Castiglioni in Corso Venezia 47 a Milano, e vuole sdoganare gli stereotipi sulle donne e il settore automobilistico. L’idea è quella di mostrare, attraverso 16 scatti, altrettanti esempi di donne leader nel proprio settore e portatrici di grandi valori accanto ad automobili.

Il progetto è stato realizzato dalla fotografa Camilla Albertini insieme al Centro Italiano Femminile di Legnano e all’Associazione Friends of Museo Fratelli Cozzi, presieduta dalla fondatrice del museo Fratelli Cozzi, dove si trovano le automobili fotografate, ed è lei stessa una delle protagoniste dei ritratti. All’interno dello stesso museo sono stati esposti gli scatti dal 18 al 25 novembre 2022, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, prima di diventare una mostra itinerante.

Una seconda edizione del progetto è già in fase di sviluppo.

“Donne e motori? Gioie e basta” eleganza e bellezza di Donne e Auto, Museo Fratelli Cozzi, Legnano, image courtesy of Museo Fratelli Cozzi

Il desiderio di Elisabetta Cozzi di realizzare il progetto fotografico, e di offrire il proprio museo come scenografia, deriva dal fatto di essersi ritrovata in queste dinamiche di pregiudizio in quanto donna imprenditrice nel settore automobilistico.

Il museo privato Fratelli Cozzi è nato dalla passione del padre di Elisabetta, Pietro Cozzi, per le Alfa Romeo. Proprietario della concessionaria Fratelli Cozzi, dal 1955 ha collezionato più di 60 modelli e un archivio di documenti sulla storia del marchio. L’imprenditrice Elisabetta Cozzi nel 2015 ha fatto un regalo al padre: nella città di Legnano, di fianco alla concessionaria, ha aperto un museo trasformando la collezione privata in un luogo aperto al pubblico.

Con gli anni l’impresa è cresciuta: il patrimonio culturale viene valorizzato e gestito dal museo coniugando la storia aziendale con la volontà di fare la propria parte in termini di responsabilità sociale.

Per sostenersi il luogo diventa uno spazio per la realizzazione di eventi sia per il mondo privato che per il mondo delle imprese e si presta ad una serie di attività dedicate al turismo, principalmente quello di lusso.

Per quanto riguarda l’aspetto culturale, si svolgono attività che coinvolgono le giovani generazioni tramite la realizzazione di progetti interattivi e contest su temi attuali, come quello della mobilità sostenibile, in cui i giovani sono i protagonisti, oltre alla diffusione della cultura museale.

Anche l’iniziativa Woman in Power, creata dalla fondatrice del museo, è diretta alla promozione della parità di genere nel settore dell’automobilistica, tra questi progetti si colloca “Donne e motori? Gioie e basta.

Il museo è attento anche alla valorizzazione del territorio, per cui esiste un percorso culturale legato alla storia economica locale, valorizzando altre storie d’imprese.

Inoltre, attraverso il progetto “il museo è per tutti” il museo Fratelli Cozzi è attento al tema dell’inclusività con l’obbiettivo di permettere l’accesso a tutte le persone con disabilità, dando la possibilità di fruire di percorsi a loro dedicati.

Nonostante la sua giovane storia e due anni di pandemia, che hanno impedito la realizzazione di eventi e una temporanea chiusura al pubblico, dal 2018 sono stati registrati circa 25mila visitatori da più di 20 nazioni, centinaia di eventi realizzati e migliaia di studenti coinvolti.

Rilevante per la crescita del museo è stato far rete con diverse associazioni di categoria come Museimpresa, che ha proprio come tema centrale il racconto delle storie di imprese italiane, MuseoCity, che unisce una varietà di tipologie di musei che sono uniti da un contesto territoriale e Musei di Design della Lombardia, in quanto sia il contenuto che il luogo sono interessanti dal punto di vista del design.

La cultura d’impresa è, in effetti, la capacità che ha un’impresa di raccontare attraverso la propria storia la storia del saper fare. Generalmente si pensa che le imprese siano luoghi per produrre dei beni, in realtà sono luoghi che sono in grado di creare tantissimo altro, come formazione, competenze e innovazione. Il racconto della cultura d’impresa diventa la narrazione della storia di un paese: al Museo Fratelli Cozzi non si descrive solamente come il design delle automobili sia cambiato nel corso negli anni, ma si può fare la conoscenza di un comparto produttivo in evoluzione e allo stesso modo della trasformazione sociale del paese.

L’importante sviluppo economico e sociale che contraddistingue il nostro paese è stato possibile grazie alla solida base culturale e sono le piccole realtà come il Museo Fratelli Cozzi che possono testimoniarne e custodirne la storia, come disse Gustav Mahler, “Tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri”.

Marta Negri

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